Domenico Barrilà, psicoterapeuta, Elisabetta Dodi, pedagogista e Alberto Rossetti, psicoterapeuta, condividono con insegnanti, dirigenti e genitori consigli per dare continuità all’azione educativa in questo momento di chiusura delle scuole e cambiamento delle nostre relazioni e abitudini.
Come possiamo accompagnare bambine e bambini nel prendere consapevolezza di ciò che sta accadendo? Come tranquillizzarli e aiutarli a dare senso alla nostra nuova quotidianità? In che modo possiamo coinvolgerli nel dare ritmo alle proprie giornate e mantenere le relazioni fra scuola e famiglia anche da lontano?
Sincerità, ascolto, vicinanza. Sono queste le parole che riassumono i nuovi contributi degli esperti del nostro network.
Sincerità, perché come tutti noi, anche il bambino “ha diritto di sapere” come dice Barrilà: nascondere ha solo l’effetto di aumentare l’ansia e di tradire la fiducia che ripone in noi. Dobbiamo credere che “andrà tutto bene”, ma come adulti dobbiamo anche testimoniarlo con gesti coerenti perché sia anche per i più piccoli un messaggio credibile.
Ascolto, perché questo è un tempo in cui “tornare in connessione, tornare ad ascoltare più che a dire” come dice Elisabetta Dodi: chiedere ai nostri figli come stanno, scegliere, proporre e vivere con loro occasioni in cui imparare insieme e concepire la casa come luogo in cui si fa scuola. La casa, con le sue storie familiari, i suoi oggetti e le sue pratiche diventa occasione di scoperta.
Vicinanza, perché bambine e bambini hanno bisogno di sapere che come insegnanti “li abbiamo in testa e non ci siamo dimenticati di loro” come dice Alberto Rossetti. Anche una telefonata è un gesto importante per far sapere che ci siamo. E come genitori, coinvolgere i figli e dar loro un ruolo attivo e di utilità per tutta la famiglia, invitarli a mantenere un ritmo, a non isolarsi.
Il digitale, in questa esperienza condivisa, diventa uno strumento essenziale. Se prima qualcuno lo vedeva con sospetto o come qualcosa che riguardava solo le giovani generazioni, ora è fondamentale per mantenere contatti, vedersi, incontrarsi, far lavorare insieme i bambini. Che è il loro desiderio più grande in questo momento.
Non dobbiamo nascondere le difficoltà che tutti viviamo, perché sono anche quelle dei bambini.
Dice Rossetti:
siamo umani e come adulti per primi diamo testimonianza della nostra fatica, ma nonostante questa fatica troviamo sempre un modo di farci fronte, e questa è la testimonianza più grande che il mondo adulto può dare ai ragazzi. E, in questo modo, forse anche a se stesso.
Nasce così un nuovo incontro “a distanza” per tutta la comunità educante che può continuare a collaborare insieme per il benessere dei bambini.
Accedi alla piattaforma online e scopri nella board “M come mappe” i consigli e i suggerimenti di Domenico Barrilà, psicoterapeuta e analista, Elisabetta Dodi, pedagogista e formatrice, e di Alberto Rossetti, psicologo e psicoterapeuta.